25 maggio 2023

Diventare mamme ci porta a un cambio radicale della nostra vita, a una evoluzione dei nostri sentimenti e a una modifica delle nostre priorità. Sappiamo bene che questa trasformazione, interessa tutti gli ambiti della nostra esistenza e rappresenta un grande passaggio anche per l’aspetto lavorativo.

Inutile nascondersi, i dati parlano chiaro:

  • La maternità continua a essere percepita come un ostacolo non solo alla crescita professionale ma anche al lavoro in sé (Sole24Ore, 8 Marzo 2023);

  • Mamme e lavoro, un binomio difficile: una su tre smette col primo figlio (Repubblica, 8 Maggio 2022);

  • Quattro mamme su 10 smettono di lavorare. Italia tornata a 70 anni fa. Carenza di aiuti, asili cari, orari inconciliabili. E chi si tiene il posto, lo fa part time (Il Giornale, 7 Maggio 2022);

  • Ecc…

In sintesi, l’Italia non è un paese per mamme lavoratrici.

Ma è possibile trasformare questo con-tatto col mondo del lavoro da “ostile” per le mamme, a un caldo abbraccio? Certo che sì, e la soluzione è più creativa di quanto tu possa pensare.

 

Reinventarsi un Lavoro su Misura

Ehi ti ho vista, hai letto il titolo di questo paragrafo e avrai pensato che sono matta. E invece no, è il mio lavoro. Con il mio progetto, aiuto le donne e in particolare le mamme a reinventarsi un lavoro flessibile e indipendente (spesso da casa) per avere più tempo per gestire la propria famiglia. Perché se non esiste il lavoro giusto per te, possiamo sempre crearne uno insieme e di seguito ti lascio un assaggio di tutto quello che devi sapere per guardare il mondo del lavoro sotto un’altra angolazione. Non ci sono segreti o formule magiche, ma solo strategie già testate da centinaia di donne intraprendenti che si sono create un lavoro alternativo.

 

Ma io non ho la più pallida idea di cosa fare”

Giusta osservazione, e…se vuoi saperlo, non sei sola. E’ una situazione molto comune nelle mamme che per la prima volta pensano ad un progetto nuovo da trasformare in un lavoro vero. Si perché noi donnine che ci auto-sabotiamo sempre, abbiamo spesso la netta sensazione di non essere mai abbastanza brave in qualcosa. Ed è qui che ci sbagliamo, perché il più delle volte guardiamo a quello che sappiamo fare con occhio troppo superficiale, ma ti assicuro che scavando bene e facendosi delle domande funzionali, l’idea giusta si trova sempre.

Inizia a chiederti cosa sai fare, ma non pensare solo a quello che hai studiato o al lavoro che hai svolto sino ad ora. Pensa a 360° e scrivi tutto, qualsiasi cosa anche se ti sembra banale. Passa poi ad analizzare quello che ti piace fare e infine elenca tutte le tue esperienze di vita rilevanti: non è raro che un progetto nasca da una capacità che abbiamo maturato in una situazione della nostra vita più che da un titolo di studio.

Dopo di che, domandati “cosa mi piace fare per ore anche senza ricevere un compenso?”, “Per cosa gli altri mi chiedono spesso dei favori?”, “per cosa voglio essere ricordata?” e anche per cosa (di non vitale) spendo i miei soldi?”.

E potrei andare avanti all’infinito. Il messaggio che ci tengo che venga recepito è che il con-tatto con il lavoro “su misura” non è una cosa che capita ma che va costruita passo-passo. Non possiamo pretendere che l’idea giusta ci entri nella testa e TAC, “Eureka!”, al contrario, è necessario prevedere un lavoro di analisi mirato a cui dedicare il giusto tempo.

 

Io invece ho la passione per X! Ma come posso trasformarla in una professione? E soprattutto, mi farebbe guadagnare a sufficienza?”

In questo caso ci troviamo in una tappa più avanzata del percorso verso il Piano B. Se hai già un’idea il mio consiglio è di procedere per piccoli passi, come segue:

  • Studia a fondo il tuo settore, quelli che potrebbero essere i tuoi clienti e definisci il tuo servizio. Ricordati che ci deve essere una corrispondenza “domanda-offerta”,

  • Definisci un Piano di Business (un documento in cui inserire tutti i dettagli del tuo progetto). E’ qui che farai una stima di costi e ricavi per avere un’idea di massima sul guadagno che potresti ottenere,

  • Fai un bel piano di lavoro annuale. Il punto in cui vuoi trovarti fra 12 mesi determina le azioni da compiere ogni singolo giorno (suggerimento: vai avanti piano piano ma senza sosta),

  • Solo a questo punto, preoccupati di far conoscere la tua proposta costruendo una presenza on line (è più semplice di quello che pensi) per arrivare a potenziali clienti interessati ogni giorno.

Come vedi non ci sono trucchi, ma tanto impegno e moltissima strategia.

 

Due aspetti fondamentali

Prima di lasciarti, ti faccio la mia ultima raccomandazione: mantieni sempre il con-tatto con

  • Quello che è importante per te – stabilisci la TUA visione di successo e segui le TUE condizioni irrinunciabili. Io ho dato priorità alla flessibilità ma c’è chi si concentra sull’aspetto economico, chi sulla possibilità di lavorare da casa o al contrario in giro per il mondo... Non c’è una risposta giusta per tutte. Non farti trascinare da quello che è importante per gli altri o per la società (tanti soldi, macchinone e vacanze a Dubai). Trova la tua dimensione e ascolta solo il tuo cuore.

  • Le persone positive che ti possono capire – spesso le persone che ci circondano non sono pronte a vederci cambiare, non sono pronte a vederci lasciare il posto fisso, non sono pronte ad accompagnarci in questa nuova vita da freelance. Non è cattiveria, è solo una mancanza di conoscenza del mondo del lavoro autonomo. Non restarci male per questo ma prova a costruirti una rete di supporto fatta di persone con i tuoi stessi desideri (il web aiuta molto), di rapporti positivi che ti diano il giusto stimolo e la motivazione che ti serve per vivere questa avventura “Alla Ricerca di un Piano B lavorativo.

 

Cecilia Balconi, Esperta di Occupazione Femminile
Sito: www.womam.it
Facebook: womam.reinventarsi
Instagram: womam_reinventarsi

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