18 maggio 2023

...per potenziare dialogo e ascolto interiore.

"L’esperienza centrale della tua vita consiste nel privilegio di sapere chi sei"

(Joseph Campbell)

Cara mamma,
Quale gesto ti porta con la memoria alla tua gravidanza?
Ti ricordi di qualcosa che ti faceva sentire connessa al tuo corpo e al tuo bimbo?
Per me quel gesto è “sfiorare la pancia”.
Quando mi chiedevano come va la gravidanza? Come stai?
La mia mano sfiorava il pancione.
Ti ricordi la prima volta che l’hai fatto anche tu?
Io quando ho scoperto di essere incinta ho sempre sfiorato la pancia, incredula emozionata, vibrante, l’ho osservata e ho pensato: “no vabbè!non ci credo” perché finalmente c’era qualcuno dentro…qualcuno che avevo aspettato ogni mese cercandolo in una pancia vuota, qualcuno che ad un certo punto era arrivato per andarsene troppo presto, anche in quell’occasione l’ho cercata, per superare il dolore.
Ho sfiorato la pancia per sostenere la tensione di ogni visita poi, l’ho cercata ogni sera, man mano che si faceva più grande, l’ho cercata quando mi sono chiesta: “ma quando la/lo sentirò scalciare?”
L’ho sfiorata quando in tv ci dicevano che il mondo era malato e dovevamo stare chiusi in casa per la nostra “sicurezza”.
L’ho cercata quando mentre facevo yoga me “la sistemavo un po’” per stare comoda nei movimenti.
L’ultima volta l’ho cercata quando sono rientrata a casa con la mia seconda bimba, per dirle: Grazie! Grazie! Grazie!
L’ho ricercata perché era rimasta gonfia dopo i parti per un bel po’ e non mi faceva stare a mio agio, ma la seconda volta sapevo che dovevo essere paziente, perché si sarebbe ritirata pian piano.
Da quando ho imparato a sfiorare la pancia, mamma, ho imparato pian piano ad ascoltare me stessa.
Mi ricordo la mia vita prima dei bambini: talvolta l’influenza mi costringeva a stare ferma.
E menomale!
Perché se no io, spinta dalla società della performance, avrei continuato a strafare.
La gravidanza è stata come uno specchio: vedi Simona così non va bene, non stai facendo il tuo bene.
Devi ascoltare i segnali del tuo corpo, devi imparare a dialogare con esso, non a rallentare come stai pensando adesso, ma ad ascoltare, entrando in contatto con lui.
Se qualcuno mi chiedesse cosa hai imparato dalle tue gravidanze gli direi proprio questo: l’ascolto di me stessa e del mio corpo.
Senza strafare ho imparato a unire corpo, testa e respiro.
Un’abilità sottilissima che mi sta accompagnando nella vita della mamma e della donna che sono diventata.
Ed è così, ascoltando il mio corpo, a partire dalla pancia, che ho sentito che mi diceva di cambiare vita per me e per voi mamme, perché ascoltare noi stesse è un dovere mamma, un allenamento costante.
Ascoltando noi stesse sapremo chi siamo davvero.
Se ti risuonano queste parole scrivetemi per farmelo sapere,
La tua Coach
Simona

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Life Coach per le neo-mamme
Simona C.
@be_simonacampo
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www.besimonacampo.com

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